Teatro Vito Zappalà, Mondello, Palermo, dal 3 luglio al 7 settembre 2014

"C'era una volta... un maestro" al Teatro Vito Zappalà di Palermo

“C’era una volta… un maestro”
VI edizione

Ecco la nuova stagione estiva che vede insieme la compagnia di Vito Zappalà, Ernesto e Gustavo Scirè e i comici che ruotano attorno al teatro Jolly, costruita all’insegna della risata.
Cabaret, musica, comici, commedia popolare, si inizia giovedì prossimo fino al 7 settembre, con spettacoli quasi ogni giorno,
apre la compagnia Ridiamoci su con «Un vosi moriri»
poi Gino Carista & Caterina Salemi, i Petrolini, Mary Cipolla, Matranga & Minafò, Treenquarto, Toti (senza Totino), Agostina Somma, Gerardo Di Liberto, i giovani comici di Cast, Babbaluci& Morgane, Tony Carbone, lo Scarrozzo e il mago Plip, Gianni Nanfa, Iaia Corcione, Giuseppe Giambrone, Antonio Pandolfo
Dalla ribalta nazionale, ecco Antonello Costa, Martufello e Milena Miconi.

Musica, discorso a parte: ci si avvicina lo spettacolo di Sasà Salvaggio, anche se è più verso la comicità; e anche quelli di Carlo Kaneba e di Ivan Fiore con i Bottega Retrò.  Quindi commedie di prosa e gli spettacoli per bambini, e persino lirica con gli allievi di Simone Alaimo.
Gustavo ed Ernesto Scirè sono presenti con il loro riadattamento di Caciocavalleria rusticana e  Vito Zappalà  con Gatta ci cova.

Teatro Zappalà

Il teatro popolare siciliano è stato sempre considerato come strumento di comunicazione, di educazione e di socializzazione, inteso come scuola di vita, di esperienza e di cultura, nell’intento di far rivivere ad un pubblico brizzolato momenti nostalgici di una spensierata giovinezza, ai giovani attraverso dei seminari spettacolo, donare una reale conoscenza del folklore e delle tradizioni della gente siciliana, attraverso la genuinità delle commedie dialettali nelle sue implicazioni storiche, socio economiche di costume ed ai turisti, donare loro, uno spaccato quotidiano di una bella regione italiana, forte delle sue complicazioni ma, calda come il sole che giornalmente la sveglia.

Non possiamo tralasciare che molte piccole filodrammatiche si siano ispirate al modo di far teatro della compagnia Zappalà, cercando di capire un pò alla volta quel modo schietto di far teatro, di interpretare questo o quel personaggio, appropiarsi forse con scarso esito di quei soggetti, di quelle macchiette proprie che solo, dei figli d’arte posseggono.

Vito Zappalà, classe 1936, figlio d’arte, destinato ad esser parte di questi personaggi, erede di un cognome che onoratamente lo lega al Teatro Dialettale Siciliano, ha un unico grande sogno, il desiderio di portare avanti quella tradizione che per anni ha divulgato per tutta la Sicilia, paese dopo paese, teatro dopo teatro, toccando tutte le piazze della Regione, spostandosi inoltre al nord, Sardegna, Tripoli, Malta e Tunisi.

Anni tormentati dagli stenti causati dalla guerra del ’40 periodi bui durante i quali, la gente, impoverita e separata dai propri cari, non rinunciava a sorridere anche solo per un’ora di fronte ad una commedia popolare, e la stessa Compagnia, sopravvivendo alla crisi economica, visse del riconoscimento della gente.

E per anni fu questa la sua sola forza!

Portandosi dietro il fardello pesante di un’attività ambigua ed imprevedibile, non sapeva ancora che stava per raggiungere il “Traguardo” che avrebbe sognato, una svolta decisiva per il nostro teatro italo-dialettale.

Fu proprio la gente, infatti, a volerlo a Palermo nel 1963 per poche serate, e vi rimase per sempre!

Era l’inizio degli anni ’60, quando una compagnia di attori girovaghi, alza il tendone a Palermo in piazza Napoleone Colajanni, dove un tempo sorgeva l’Astra Cine, per trasferirsi, poco dopo, al Villaggio S. Rosalia, e poi girare per i quartieri palermitani, esibendosi in spettacoli di varietà e in brevi lavori dialettali.

Si tratta del Teatro Mobile Popolare diretto da Franco Zappalà, attore originario di Vizzini, nel catanese che, con la propria famiglia ed altri artisti aveva girato in lungo ed in largo la sicilia.

Nel 1963 il teatro si stabilisce definitivamente all’interno del Giadino Inglese, patrocinato dal Cineclub Sicilia, il cui presidente è l’avv. Diego gullo, e debutta con “L’Avvocato difensore”.

Da quel momento il teatro, è meta di tantissimi palermitani che accorrono, dapprima, per mera curiosità ma poi, divertiti dalle rappresentazioni eseguite dai bravi componenti della compagnia, che intanto ha preso la denominazione Artisti Associati “I figli d’Arte”, continuano ad affluire sempre più numerosi, con i propri familiari ed amici.

Il cartellone cambia settimanalmente dando la possibilità agli spettaori di conoscere ed apprezzare i tanti lavori, per molti sconosciuti, di Pirandello, Martoglio, Verga.

Di tale situazione se ne avvantaggia anche lo stesso Giardino Inglese che, grazie alla presenza di quel teatro per famiglie ha assunto un aspetto più tranquillo ed è frequentato anchea tarda sera.

Nel periodo estivo, invece, “I Figli d’Arte”, per rallegrare le serate dei residenti e villeggianti, si trasferiscono a Mondello, sistemando il tendone in un grande piazzale sul viale Principe di Scalea.

Qualche tempo dopo un improvviso sfratto costringe gli Zappalà ad abbandonare irrevocabilmente il Giardino Inglese che, proprio in quel periodo sta per essere rimesso a nuovo.

La Compagnia Zappalà, ricomincia quindi, a montare e smontare il tendone in varie zone cittadine e non, fino a quando Vito, grazie alle agevolazioni della Società Italo Belga, acquista un terreno di 5000 m/2 sul viale Galatea e decide di trasferirsi a Mondello, stabilizzando l’attività di girovaghi.

Proprio lì, una sera del 1990, poco prima di andare in scena, un violento temporale spazza via il grande e robusto tendone che Vito Zappalà si era procurato con enormi sacrifici.

Ancora una parentesi brutta per gli Zappalà che, anche in questa drammatica circostanza, non si abbattono e memori dei sacrifici superati in occasione di ben due incendi subiti in passato (in quelle occasioni si distrugge quasi completamente il palcoscenico, alcune roulotte ed attrezzature di scena), si rimboccano le maniche ed anche grazie all’aiuto dei palermitani che gli sono sempre vicini, ricostruiscono tutto e cercano di riprendere l’attività.

Purtroppo, difficoltà, lungaggini burocratiche e vari ostacoli, glielo impediscono.

Nel 1991 muore il cav. Franco Zappalà seguito, nel 2001, dalla moglie Tanina Torregrossa, ma l’eredità di questi due grandi artisti viene raccolta dai figli.

Teatro Vito Zappalà
Viale Galatea 6/F
Mondello
Palermo
Tel. 091 451084
E-mail: info@teatrovitozzapala.it

Il Teatro Viaggiante Vito Zappalà di Palermo utilizza  il Sistema di Biglietteria Liveticket.
Info su www.liveticket.it – biglietteria per teatro

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