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Commedia in cinque atti per l’occasione ridotta a due, e altresì tradotta in un originale allestimento, il quale, suggerendo una diversa collocazione geografica e temporale della vicenda (per il resto del tutto fedele alla partitura molierana), annulla ogni distanza sia con l’ambientazione, sia con il contesto parigino del 1600 descritti dal commediografo francese, per farsi messaggio universale.
E «restituire un’umanità disorientata – spiega la regia – che vivacchia come dietro le quinte di una scena in cartapesta o nel mezzo di un perenne trasloco, avendo all’essere preferito l’avere». La trama trae spunto dall’Aulularia di Plauto, di cui riprende i meccanismi farseschi più salienti e la caratterizzazione psicologica del protagonista: un tale Arpagone, detestato da entrambi i figli Cleante ed Elisa, da un lato perché intende sposare la giovane e povera Marianna di cui è segretamente innamorato anche il ragazzo, dall’altro, perché promette la figlia in sposa all’attempato ma benestante signor Anselmo.
Cleante fa rubare dal suo servo Freccia, la cassetta dove l’ingordo Arpagone tiene tutti i suoi averi pensando di usarla come merce di scambio con il padre per avere Marianna. Ma il vecchio accusa di furto il suo intendente Valerio, che da tempo ha imbastito una storia d’amore con Elisa.
Tutto si aggiusta con l’arrivo dell’opulento Anselmo che, quando in Marianna e Valerio arriva a riconoscere i propri figli, creduti morti in un naufragio, rinuncia alla mano della figlia di Arpagone. Le due coppie convolano dunque felicemente a nozze, mentre il vecchio avaro, rientra in possesso del suo tanto bramato e adorato tesoro, con grande appagamento per un verso, e ulteriore impoverimento umano per un altro.
Una pièce comica venata di drammatica lucidità, sostenuta dai classici ingranaggi della commedia di Molière (la mania che caratterizza il primo attore; la servitù birbantesca e intrigante; gli amori contrastati dei giovani; lo svelamento di identità che fa la quadra attorno all’intrigo), e resa ancora più pepata dalla variante registica che in luogo del tirchio personaggio in costumi seicenteschi propone un imprenditore del nordest in abiti anni Ottanta.

Personaggi  – Interpreti

Arpagone – Stefano Spiller
Cleante – Cosimo Iacob
Elisa – Alice Moresco
Valerio – Giuseppe Schinaia
Anselmo – Dario Panunzio
Cuoca – Alessandra Adami

Testo di Francesca Saglimbeni

Sabato 19 novembre 2016 ore 21:00

INFO:
Ufficio Cultura 0444/419974
e-mail: news@comune.camisanovicentino.vi.it

BIGLIETTO RIDOTTO:
per i giovani fino a 25 anni,
gli ultra 65 anni,
gli abbonati alla rassegna cinematografica Giovedì Cinema [2016-2017],
chi presenta il biglietto intero relativo alla proiezione cinematografica del giovedì della stessa settimana,
per gli iscritti alla Pro Loco di Camisano Vicentino con presentazione della tessera al botteghino

Cinema Teatro Lux
Via Marconi, 20
36043 Camisano Vicentino (VI)

Tel.  0444 411411
teatro@luxcinema.it
www.luxcinema.it

Il Cinema Teatro Lux di Camisano Vicentino (VI) utilizza il Sistema di Biglietteria Liveticket.
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