Fondazione Morra Greco, Napoli, da venerdì 11 aprile a sabato 24 maggio 2014

Mostra Betty Bee/Laure Poruvost alla Fondazione Morra Greco di Napoli

Mostra Betty Bee/Laure Poruvost

Il lavoro di Betty Bee può essere letto come un processo di autoterapia attraverso l’arte, travestimento di sè da un lato e messa a nudo della sua anima dall’altro. Il suo cammino esistenziale e le dinamiche sociali ed affettive che lo hanno contraddistinto  coincidono con  il suo percorso artistico condotto attraverso performance, video, pittura, fotografia. Se la provocazione e la prorompente esuberanza pop-kitsch caratterizza tendenzialmente i lavori fotografici, i video e le performance,  la produzione pittorica assume un carattere molto più intimista e la storia che questa volta la bee vuole narrare non  di violenza ed espiazione ma di cambiamento e liberazione.
Second life, titolo della mostra, è esemplificativo della trasformazione fissata sulla tela dall’artista, che attraverso l’esposizione di cinque lavori pittorici, inediti, riscopre se stessa e d voce alle evoluzioni emozionali che hanno caratterizzato l’ultimo periodo della sua vita. I dipinti in mostra sono stati realizzati tutti nel 2013, ad eccezione dell’unico lavoro risalente al 1998 che prelude alla produzione recente. Sintomi indiscutibili della necessità di tutelare l’interiorità dell’artista sono i due i motivi ricorrenti in tutte le opere: gli elementi di protezione e la pittura fluorescente. Gli strumenti di difesa quali la catena, il filo spinato, la rete, il nido d’ape, tentano di segnare un limite tra lo sguardo dello spettatore e lo svelamento dell’animo della Bee; la delimitazione  necessaria per salvaguardare un’innocenza duramente preservata perchè mai vissuta. La pittura fluorescente, al contempo, viene utilizzata per rendere meno visibile ad occhio nudo l’esistenza di quest’altro essere costantemente celato, mai mostrato nel gesto fisico ma solo nell’opera, dominato da un ingenuità quasi abbagliante nella sua purezza. Se dunque nei lavori precedenti, apparentemente ci da cui bisognava proteggersi era l’aggressività e la prepotenza estetica dell’artista con la sua dirompente e provocatoria femminilità, qui si dichiara che la parte più pericolosa del suo essere  l’aspetto interiore, da difendere strenuamente e da far illuminare solo di notte. Ciascuna delle opere occupa una sala del primo piano della fondazione, permettendo a ciascun lavoro di respirare e non accavallarsi alle sensazioni dell’altro.

Laure Prouvost
a cura di Francesca Boenzi

Laure Prouvost (1978, Lille, Francia) vive e lavora a londra, dove ha studiato al Central st. Martin College of Arts e al Goldsmiths College. Nel 2013 Prouvost ha vinto il turner prize con il lavoro wantee, commissionato nel 2012 dalla tate modern, nell’ambito della mostra Kurt Schwitters in Britain. Laure Prouvost ha inoltre vinto la quarta edizione del Max Mara Prize for Women per il quale ha presentato la mostra Farfromwords presso la collezione Mramotti di Reggio Emilia e la Whitechapel di Londra.
I suoi lavori sono stati inoltre presentati presso: Tate Britain, Londra; CCA, Glasgow; Portikus, Francoforte; National Centre for Contemporary Arts, Mosca; New Museum, New York.  Tra le sue prossime mostre personali: Neuer Berliner Kunstverein, Berlino; Laboratorio Arte Alameda, Città del Messico; mot international, Bruxelles; Extra City Kunsthal, Anversa.
Musica: Ross Downes e Laure Prouvost – Assistente: Ciaran Wood

Info
info@fondazionemorragreco.com
Tel. 081210690
Fondazione Morra Greco
Largo Proprio di Avellino, 17
Napoli

La mostra si protrarrà fino al 24 maggio 2014.
Sito web  www.fondazionemorragreco.com

La redazione di liveinitalia ringrazia la Fondazione MorraGreco per averci segnalato l’evento.

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