Teatro Palladium, Roma, da giovedì 15 a domenica 18 marzo 2018

Vestire gli ignudi al Teatro Palladium a Roma
Vestire gli ignudi
di Luigi Pirandello

Acquisto biglietti e abbonamenti su www.liveticket.it/teatropalladium

Con liveticket i possessori del BONUS CULTURA, possono acquistare i biglietti scegliendo la tariffa riservata 18app, occorre entrare nel singolo evento e scegliere la tariffa dedicata.

Adattamento e regia di Gaetano Aronica
Con Andrea Tidona, Gaetano Aronica, Claudia Gusmaro, Stefano Trizzino, Barbara Capucci, Fabrizio Milano.
Scene e costumi Antonio Petrocelli
disegno luci Cristian Vassallo
Produzione Teatro Pirandello (Agrigento)

Vestire gli ignudi è uno dei testi più affascinanti del teatro pirandelliano. Il mistero della protagonista, Ersilia Drei, all’abbassarsi della Tela, rimane intatto, il suo dramma interiore, un enigma non del tutto risolto. La vicenda si sviluppa come un giallo rovesciato, dove ad una verità iniziale, se ne sostituisce un’altra, ben più inquietante della prima. La vittima non è l’elemento da cui scaturisce l’indagine, ma la conseguenza di esse. Man mano che viene distrutta la prima “verità”, Ersilia assume consapevolezza di sé e del mondo che la circonda. In questo passaggio interiore, in questo flusso di coscienza, sta la modernità del dramma. Ersilia smaschera gli uomini che l’hanno usata per il desiderio di possederla , e ora le ricompaiono davanti come fantasmi del passato per toglierle ogni illusione di una nuova vita. Ma lei non è più quella di prima, lei è cambiata. In nessun altro testo pirandelliano il contrasto fra maschile e femminile si incarna in modo così preciso nella celebre dicotomia tra “forma” e “vita”. Gli uomini, figure emblematiche della società e del potere che rappresentano, agiscono soltanto per dovere. Il loro formalismo freddo e vuoto adombra la totale assenza di un mondo affettivo, l’impossibilità di un impulso autentico che li faccia uscire dal ruolo sociale in cui sono ingabbiati; “forma” appunto, vuota e immobile. La donna, invece, è tutta nel suo movimento interiore,nei suoi sentimenti, nella capacità di mettersi a nudo, rischiando di essere travolta dal flusso inarrestabile della “vita”. Ersilia è stata definita a più voci come il settimo personaggio pirandelliano in cerca d’autore, parente stretto dei più celebri “sei”, con una differenza. Quelli compaiono sul palcoscenico evocati dalla mente di chi li ha creati per fissare nella finzione del teatro il loro dramma, Ersilia arriva in casa dell’autore che si è appassionato al suo “caso umano” direttamente dalla strada, e la storia che racconta è quella della sua vita, o almeno, di come lei avrebbe voluto che fosse… L’attualità di Pirandello è sorprendente. Leggendo “Vestire gli ignudi”, non si può non pensare alla cosiddetta “invasione delle straniere”. Anche Ersilia è “straniera” in un mondo di cui non conosce le regole e che la accetta soltanto come “corpo”. Quando cercherà di coprirsi con un “vestito decente” che possa nascondere le verità che non osiamo confessare neanche a noi stessi, le vergogne, scatenerà i sentimenti più bassi di quegli stessi uomini che da sempre l’hanno voluta azzannare, dilaniare come cani affamati sulla preda. Ma fino a che punto Ersilia è solo una vittima? Fino a che punto è inconsapevole del gioco sociale a cui partecipa? In questo sta la complessità del personaggio che, attraverso una nuova coscienza di sé, capirà di non poter più tornare indietro scegliendo di togliersi la vita. Il traffico di carne umana è una delle tragedie del nostro tempo. Per questo Vestire gli ignudi spinge oggi, sotto nuova luce e attraverso una diversa lettura, ad una riflessione sul presente. Avere il coraggio di affrontare la forza dirompente del magma che sembra emergere da questo testo, significa anche mettere in discussione molte delle nostre certezze. Gaetano Aronica VESTIRE GLI IGNUDI – adattamento e regia – Una giovane donna, Ersilia Drei, viene ritrovata in fin di vita in un giardino pubblico. La sua storia, raccontata da un giornalista, sale alla ribalta delle cronache e diventa un caso nazionale, ma le dichiarazioni della donna provocano uno scandalo che pare trasformarsi in un intrigo inestricabile. Chi è Ersilia Drei? E chi sono gli altri personaggi di questa vicenda che sembra uscire dalle pagine dei giornali di oggi o da un format televisivo specializzato in fatti di cronaca? Vestire gli ignudi è una storia nera che potrebbe essere letta come una seduta psicanalitica. Il flusso di coscienza della protagonista è lo specchio deformante che smaschera la vera natura degli altri personaggi, facendone emergere il lato oscuro, a tratti terribile. Durante questo percorso di formazione e trasformazione, Ersilia si scoprirà “donna” in un modo diverso da come si è sempre sentita e assumerà una nuova coscienza di sé. Il testo è attraversato da una violenza sotterranea, da una volontà di sopraffazione che è per i personaggi del dramma, ragione stessa del proprio vivere. Tutti cercano di dissimulare il desiderio di trasgressione con un pietistico sentimentalismo e un buonismo di facciata sotto i quali si nasconde il più spietato egoismo. Vestire gli ignudi è una storia di sesso, potere e visibilità mediatica che sembra scritta ai giorni nostri. Ed è soprattutto la storia di una libertà, di una ribellione ad una società imprigionata nei meccanismi della forma. Il contrasto fra maschile e femminile si incarna in quest’Opera, nelle celebre dicotomia pirandelliana tra Forma e Vita. Gli uomini, ingabbiati nel ruolo sociale, agiscono soltanto per dovere, privi di un mondo affettivo; il freddo, vuoto formalismo impedisce loro la possibilità di un autentico impulso vitale. Ersilia è tutta nel suo moto interiore, nei suoi sentimenti, nella sua capacità di mettersi a nudo. E’ straniera in un mondo che non riconosce e che non la riconosce se non come corpo da usare, consumare, azzannare, dilaniare. Il cannibalismo dei personaggi sta tutto qui: nel nutrirsi di ciò che ad essi manca e non possono avere: la Vita, che scorre libera e pulsa nelle braccia di Ersilia come fosse un animale ferito, la Natura stessa in gabbia. Ma Ersilia è davvero una vittima o è consapevole del gioco sociale a cui partecipa?

Vestire gli ignudi al Teatro Palladium a Roma

Da giovedi 15 a sabato 17 marzo 2018, ore 21.00
Domenica 18 marzo 2018, ore 18.00

Teatro Palladium
Piazza Bartolomeo Romano,8
00154 Roma
Tel. +39.327.2463456
teatropalladium.uniroma3.it

Il Teatro Palladium di Roma utilizza il Sistema di Biglietteria liveticket.
Info su www.liveticket.it – Biglietteria per teatro

Info