Palazzo Liceo Saracco, Acqui Terme (AL), da sabato 15 luglio a domenica 3 settembre 2017

Mostra Chagall "Il colore dei sogni" al Palazzo Liceo Saracco ad Acqui Terme

Mostra Chagall “Il colore dei sogni”

La 46° edizione dell’Antologica acquese offre l’occasione di presentare una selezione di opere realizzate da uno dei più grandi Maestri del ’900: Marc Chagall (1887-1985).

L’artista, di origine russa ed ebreo, ha trascorso gran parte della sua vita in Francia , prima a Parigi poi in Provenza, ed un periodo a New York, per sfuggire alle persecuzioni razziali. Pur avvicinandosi alle tendenze del periodo, dal cubismo al surrealismo, ha comunque sempre mantenuto una sua personalissima ed inconfondibile cifra, caratterizzata da accesi cromatismi ed oniriche visioni, riuscendo nelle sue opere a far convivere e ad armonizzare questi due elementi in una sintesi magica ed irripetibile.

Aspetti che ritroviamo, insieme ad altri elementi, storici e religiosi, nelle opere in mostra.

Il percorso espositivo, curato dell’arch. Adolfo Francesco Carozzi, che si snoda attraverso cinque sale, presenta alcuni significativi dipinti, quattro serie di opere grafiche ed alcune ceramiche.

Nel primo dipinto, L’Inspiration (1978, tempera e pastello su masonite), l’Artista ritrae un pittore che pare quasi guidato dalla Musa, mentre sullo sfondo, chiaramente parigino, volteggiano alcune figure del suo inconfondibile immaginario; anche in questo caso, come spesso succede nelle opere di Chagall, il quadro risulta essere quasi un racconto da leggere: le figure, i simboli corrispondono ai caratteri delle parole.

L’opera Bouquet de fleurs sur fond rouge (1970 circa, olio su tela) è un’importante tela che riprende uno dei temi più cari a Chagall, il bouquet. Il tema floreale, per la sua persistenza nella poetica dell’Artista, è sempre un incontro di tendenze storiche e significati. Si ritrovano certamente dei richiami alla vanitas della pittura classica olandese, ma al contempo i fiori di Chagall sono spesso fiori d’amore. Nell’opera in mostra, gli amanti sono certamente sposi che sanciscono un legame. L’atmosfera festosa è trasmessa da Chagall attraverso la scelta dei colori dove i rosa, gli azzurri e i violetti sembrano danzare sul luminoso vermiglio dello sfondo.

La Famille (1978/80, olio su tela), opera esposta solo presso la Galleria Nazionale dell’Umbria nel 2010, rappresenta una sintesi dei temi caratteristici dell’Artista: un collage organico dei suoi bestiari, delle maternità popolari, dei bouquets. Oltre alla sintesi tematica, il dipinto porta nella mostra l’arditezza chagalliana di rimescolare l’intero spettro dei colori primari e secondari per coglierne le interazioni, gli scontri, le alleanze.

Il dipinto Musicien et danseuse (1975, olio su tela) propone il tema della danza e della musica, che rappresentano una costante nell’opera dell’Artista. Basti ricordare le prodigiose decorazioni per l’Opera di Parigi del 1964 o gli allestimenti e costumi per il balletto Aleko (1942). Una musica che può essere musica lontana, musica di spiriti, oppure, come nel caso di quest’opera, musica di uomini che affonda le radici nella ruralità dell’infanzia di Chagall.

L’asino di fronte la chiesa (1965, olio e collage su tavola) costituisce un inedito: l’opera infatti non è mai stata presentata in una mostra perché sempre «gelosamente» custodita da un appassionato collezionista. Se in Musicien et danseuse i rimandi al paese natio di Chagall sono appena accennati, in quest’opera troviamo invece gli elementi più importanti del tema che non lasciò mai Chagall. Oltre ai riferimenti alla vita rurale troviamo qui un’esistenza che si intreccia coi tempi della devozione. La Chiesa ortodossa sullo sfondo si staglia, infatti, tra una crocifissione e il sole, quasi fossero «guardiani» dei soggetti che, in primo piano, riconducono alla parte più terrena di tale esistenza.

L’opera Re David suona la cetra (1949/52, acquarello, china e matita colorata su carta), parsimoniosa nell’uso del colore e del tratto, trova nell’essenzialità esecutiva un mezzo perfetto per la narrazione. Il tema biblico, che si aggiunge alla ceramica Abraham et les Trois Anges (presente in mostra), è quello del re David suonatore (la musica che pervade l’opera di Chagall cui prima si accennava). Una musica che cura e avvicina; si legge infatti nella Bibbia: «Quando dunque lo spirito sovrumano investiva Saul, Davide prendeva in mano la cetra e suonava: Saul si calmava e si sentiva meglio e lo spirito cattivo si ritirava da lui». (Samuele 16:23) Infine, nell’ultimo dipinto, Deux Têtes, (1966, gouache su carta), Chagall abbandona la forza dei suoi tipici sfondi e dimostra come le sue figure, tracciate con rapidi gesti di colore, sappiano «cantare» anche sul muto bianco della carta.

L’esposizione prosegue con due ceramiche: Amoureuse (1952) e Abraham et les Trois Anges (1950). La prima gioca sul bianco del materiale che assume i contorni di donna per perdersi nei blu e nei verdi dello sfondo, mentre la seconda, riprende la visita degli Angeli ad Abramo, tema che Chagall ha più volte rivisitato in pittura. La mostra si conclude con una panoramica sulle incisioni sacre e profane dell’Artista. Non è infatti da considerare secondaria la sua attività grafica, spesso destinata ad illustrare importanti edizioni; anzi essa costituisce un importante elemento utile alla interpretazione della sua poetica. Una produzione alla quale l’Artista ha destinato molto tempo e molta attenzione, ottenendo apprezzabili risultati. Attività iniziata già nel 1916/17 quando al Nadezhda di San Pietroburgo Dobitchina Bureau d’Art espone le prime illustrazioni di libri e giornali e proseguita con diverse realizzazioni e con numerosi riconoscimenti, come quello ricevuto nel 1948 quando alla XXV Biennale di Venezia, gli viene dedicata un’intera sala e gli viene assegnato il premio d’incisione.

Le litografie che compongono The Story of Exodus (1966), veri e propri «dipinti incisi», testimoniano l’abilità di Chagall nel mescolare temi intimamente ebraici e biblici con una visione più umana e universale di «salvezza».

In Les Ateliers de Chagall (1976), le 24 opere ripercorrono, in un cammino intimo e suggestivo la straordinaria carriera artistica di Chagall. Il percorso espositivo prosegue con The Tempest (1975) in cui l’Artista si confronta con il dramma di Shakespeare.

Infine in Et Sur la Terre (1977) troviamo uno sguardo lucido e narrativo sugli orrori della Guerra Civile Spagnola.

Le 120 opere in mostra spaziano quindi dalla pittura, dove sono presenti le sue più ricorrenti icone, come gli amanti abbracciati, i richiami a Parigi (con l’inserimento della torre Eiffel), le composizioni floreali, e dove vengono esaltate le capacità di Chagall nell’uso e nella combinazione dei colori, (particolare la scelta del blu), alle ceramiche che fondono magnificamente una pratica antica con i temi inconfondibili dell’artista, fino alla grafica, dove la mano alterna a foreste di segni alla maniera di Rembrandt, tavole che per la qualità del colore appaiono come «incisioni dipinte».

Marc Chagall
Marc Chagall nacque nel 1887 da una modesta famiglia ebraica a Vitebsk un villaggio russo . Studiò a Pietroburgo dove conobbe la pittura di Cézanne Gauguin e Van Gogh .Nel 1911 si reca a Parigi , dove trascorse un periodo determinante per la sua carriera artistica, strinse amicizia con gli intellettuali d’ avanguardia ad incontrò Lenin , futuro ministro della cultura sovietica . Durante il soggiorno a Parigi Chagall revisiona le proprie conoscenze, riguardanti l’aspetto cromatico della pittura, accoglie in sé i germi di un colore nuovo,in cui la pienezza dei toni non contrasta con la levità della stesura e con la suggestione dei soggetti. Destinata a subire cambiamenti rilevanti è anche la scelta stilistica, che segue una nuova via, attraverso le influenze dell’avanguardia, in particolar modo del Cubismo. Nel 1914 tornò in Russia dove prese parte a mostre d’ avanguardia .Nel 1917 aderì alla rivoluzione con entusiasmo. Nel 1923 ritorna a Parigi e sposta il suo interesse sul linguaggio surrealistico cui lo avvicina la sua tendenza all’ interpretazione onirica e fantastica della realtà. Nel 1940 a causa delle legge razziali lui e la sua famiglia furono costretto a rifugiarsi negli stati uniti dove rimase fino al 48.

La mostra, organizzata, con la collaborazione di The Art Company di Pesaro, nelle sale di Palazzo Saracco, opportunamente allestite ed attrezzate, verrà inaugurata venerdì 14 luglio alle ore 18,30, e terminerà domenica 3 settembre osservando, per tutti giorni di apertura, il seguente orario: dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 22,30.

Da sabato 15 luglio a domenica 3 settembre 2017, ore 10.00

Palazzo Liceo Saracco
Corso Bagni, 1
15011 Acqui Terme (Al)

La mostra Chagall “Il colore dei sogni” ad Acqui Terme utilizza il Sistema di Biglietteria liveticket
Info su www.liveticket.it – biglietteria per mostre

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