Teatro Arcimboldi, Milano, 17-18 Febbraio 2012

Suivront-mille-ans-de-calme
Angelin Preljocaj- Ballet Preljocaj Suivront Mille ans De Calme

Una vena poetica e impressionista percorre questa bellissima coreografa di Preljocaj ispirata alla lettura assidua ma non ragionata dell’Apocalisse. Fonte feconda d’ispirazione, la parola stessa « Apocalisse » che evoca l’idea di svelare elementi presenti nella nostra realtà ma sottratti ai nostri sguardi. Non aspettatevi, dunque, il racconto di catastro e morte: qui la danza, arte dell’indicibile per eccellenza, avrà soprattutto il compito di svelare paure e speranze nascoste.

Durata 1h40’ senza intervallo

Dietro ogni creazione c’è un gioco di tracce, una sorta di rebus che si risolve interrogandosi su ciò che ogni singola parte apporta al tutto.

Subodh Gupta, l’artista plastico indiano che ha realizzato la scenografia, è affascinato dagli oggetti che forgiano l’identità culturale. Gioca con gli utensili indiani trasformandoli in qualcosa di diverso dal loro uso originale per evocare l’ambivalenza del sentimento di appartenenza che suscitano. In altre parole, trasforma gli oggetti usuali in oggetti culto. Quanto a Laurent Garnier che si è occupato della musica, è una dei rappresentanti  più eminenti di questa musica techno che ha ridato al concerto l’apparenza di una trance, come un rituale moderno, una cerimonia d’avanguardia dalle origini arcaiche. Igor Chapurin, astro nascente della moda russa, ha curato i costumi.  Anche se lavora già con il Bol’šoj, le sue collezioni più recenti rimandano alle ninfe, a dee dalla carnagione chiara striata da lampi metallici grigi, a dei drappeggi di clamide scolpite come delle moderne cariatidi. In questa collaborazione tra talenti c’è uno strano profumo di moderno rituale, un modo comune di immergere l’epoca attuale nelle acque antiche delle credenze collettive. Posizioni che non sono del tutto estranee a Angelin Preljocaj; basta ricordare A nos héros (1986) nel quale si faceva beffe della gestualità dei pugni e della fede nella mitologia politica. Hallali Romée (1987) aveva mostrato la pulzella d’Orléans in modo ironico come un’eroina non molto ortodossa. Possiamo anche evocare la figura altamente ambigua di Annonciation (1995), vedere l’atmosfera non priva d’ironia da parte di Stockhausen con Sonntags Abschied e che il coreografo ha affrontato per Eldorado (2007) come un rituale divino privato … Allora, quando Angelin Preljocaj dice di volersi interessare con questa coreografia all’apocalisse, dovremmo forse ricordare che la parola (da « apo », separazione e « kalyptein », nascosto) significa semplicemente « svelare ». Questa creazione sembra voler svelare ciò che si nasconde sotto i nostri rituali contemporanei.

Suivront mille ans de calme è percorso da una  vena poetica e impressionista ed è un lavoro conseguente alla lettura assidua ma non ragionata dell’Apocalisse. Non bisogna quindi cercarvi immagini o stereotipi direttamente legati al famoso testo di San Giovanni. Fonte feconda d’ispirazione, la parola stessa Apocalisse che evoca l’idea di rivelare, di svelare o di mettere in evidenza elementi presenti nella nostra realtà ma sottratti ai nostri sguardi. Il balletto vuole cioè evocare ciò che risiede nelle pieghe delle nostre esistenze piuttosto che profetizzare catastrofi, irrimediabili distruzioni o l’imminenza della fine dei tempi. La danza, arte dell’indicibile per eccellenza, sottolinea implacabilmente l’entropia delle molecole che è nelle nostre carni e che annuncia l’Apocalisse dei corpi. Stigmatizza i nostri rituali e rivela l’incongruità delle nostre posizioni d’ordine sociale, religioso e pagano. Suivront mille ans de calme cerca di sfiorare questa deriva cieca di corpi, sballottati da ideali e da credenze un po’ perdute tra le righe dell’Apocalisse.

Angelin Preljocaj

IL CAST

Coreografia per 21 ballerini
Coreografia: Angelin Preljocaj; Musica: Laurent Garnier (ad eccezione de Les Anges di Benjamin Rippert e Sonata al Chiaro di luna di Beethoven – Mixaggio Scan X);  Scenografia: Subodh Gupta Costumi: Igor Chapurin; Luci: Cécile Giovansili

BIGLIETTERIA
Biglietti da 18 € a 45,50 €
Comprensivi di diritti di prevendita
Sono previste riduzioni giovani, anziani e per gruppi di minimo 15 presenze.

Per informazioni e prenotazioni:
gruppi@ipomeriggi.it
02/641142213

http://teatroarcimboldi.it/

Teatro Arcimboldi
Viale dell’Innovazione 20 – 20126 Milano

Centralino:
attivo dal lunedì al venerdì ore 10 – 18
Telefono: + (39) 02.64.11.42.200

Biglietteria:
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