Teatro Berico, Barbarano Vicentino (VI), sabato 28 gennaio 2017

Alcazar il rifugio al Teatro Berico a Barbarano Vicentino

Barbarano a Teatro
Rassegna teatrale 2016/2017

Alcazar – Il rifugio

Acquisto biglietti su www.liveticket.it/barbaranoateatro

Personaggi:
Carmen: Barbara Urbani
Saverio: Nicola Marconi
Mariuccia: Giulia Corolaita
Iris: Pamela Occhipinti
Costantino: Daniele Marchesini
Ernesto: Alberto Castelletti
Umberto: Andrea Bordoni

Traduzione e adattamento: Francesca Marchesini
Tecnico luci e fonico: Marco Dalla Riva
Musiche: Giannantonio Mutto
Ideazione scenica: Mariano Zardini
Realizzazione scenografia: Giovanni Marchesini
Costumi: Emanuela Nardone
Coreografie: Giulia Giordano e Nicola Marconi
Illustrazioni: Enrico Quinto
Regia: Daniele Marchesini

Alcazar è un bellissimo testo di Giovanni Clementi, una commedia amara, brillante e originale, che diverte pur restando molto seria. Uno dei più grandi pregi di questo lavoro è proprio la presenza contemporanea di due generi drammaturgici, commedia e tragedia, in perfetto equilibrio tra loro. L’opera è ambientata nella Verona del ’43/44, in un rifugio antiaereo dove una scalcinata compagnia di varietà, fra un bombardamento e l’altro, è costretta a preparare il nuovo spettacolo. Due ballerine di terza fila, non più di primo pelo e in perenne conflitto fra loro, un improvvisato impresario e sua figlia, un ballerino gay, un operaio che si improvvisa ballerino per l’occasione e un attore con la “A” maiuscola, affamato, ma ricco di charme. Andare in scena a tutti i costi è la loro ambizione, una missione che da sola è in grado di cementare l’unione fra persone e caratteri tanto diversi. Dove, se non all’Alcazar, luogo in cui si esibivano i più celebri attori dell’epoca, vorrebbe portare lo spettacolo una simile compagnia? Ma "alcazar" in spagnolo vuol dire fortezza, ed ecco quindi che all’orizzonte si staglia il vero rifugio, la vera fortezza dei debuttanti: la speranza di tornare a vivere alla fine della guerra. Il rifugio delle loro anime. La resistenza al destino. Il testo, scritto in dialetto romano (e da noi tradotto e adattato al veneto), rispecchia l’intenzione dell’autore di soddisfare il bisogno di aderire a un linguaggio umano. Umano perché popolare. Frasi e termini che, nella loro semplicità, possiedono la forza intrinseca di un approccio alla vita, nonostante tutto, sereno e autoironico.

Alcazar è un bellissimo testo di Giovanni Clementi, una commedia amara, brillante e originale, che diverte pur restando molto seria. Uno dei più grandi pregi di questo lavoro è proprio la presenza contemporanea di due generi drammaturgici, commedia e tragedia, in perfetto equilibrio tra loro.

Alcazar è un bellissimo testo di Giovanni Clementi, una commedia amara, brillante e originale, che diverte pur restando molto seria. Uno dei più grandi pregi di questo lavoro è proprio la presenza contemporanea di due generi drammaturgici, commedia e tragedia, in perfetto equilibrio tra loro. L’opera è ambientata nella Verona del ’43/44, in un rifugio antiaereo dove una scalcinata compagnia di varietà, fra un bombardamento e l’altro, è costretta a preparare il nuovo spettacolo. Due ballerine di terza fila, non più di primo pelo e in perenne conflitto fra loro, un improvvisato impresario e sua figlia, un ballerino gay, un operaio che si improvvisa ballerino per l’occasione e un attore con la “A” maiuscola, affamato, ma ricco di charme. Andare in scena a tutti i costi è la loro ambizione, una missione che da sola è in grado di cementare l’unione fra persone e caratteri tanto diversi. Dove, se non all’Alcazar, luogo in cui si esibivano i più celebri attori dell’epoca, vorrebbe portare lo spettacolo una simile compagnia? Ma "alcazar" in spagnolo vuol dire fortezza, ed ecco quindi che all’orizzonte si staglia il vero rifugio, la vera fortezza dei debuttanti: la speranza di tornare a vivere alla fine della guerra. Il rifugio delle loro anime. La resistenza al destino. Il testo, scritto in dialetto romano (e da noi tradotto e adattato al veneto), rispecchia l’intenzione dell’autore di soddisfare il bisogno di aderire a un linguaggio umano. Umano perché popolare. Frasi e termini che, nella loro semplicità, possiedono la forza intrinseca di un approccio alla vita, nonostante tutto, sereno e autoironico.
L’opera è ambientata nella Verona del ’43/44, in un rifugio antiaereo dove una scalcinata compagnia di varietà, fra un bombardamento e l’altro, è costretta a preparare il nuovo spettacolo. Due ballerine di terza fila, non più di primo pelo e in perenne conflitto fra loro, un improvvisato impresario e sua figlia, un ballerino gay, un operaio che si improvvisa ballerino per l’occasione e un attore con la “A” maiuscola, affamato, ma ricco di charme. Andare in scena a tutti i costi è la loro ambizione, una missione che da sola è in grado di cementare l’unione fra persone e caratteri tanto diversi. Dove, se non all’Alcazar, luogo in cui si esibivano i più celebri attori dell’epoca, vorrebbe portare lo spettacolo una simile compagnia? Ma “alcazar” in spagnolo vuol dire fortezza, ed ecco quindi che all’orizzonte si staglia il vero rifugio, la vera fortezza dei debuttanti: la speranza di tornare a vivere alla fine della guerra. Il rifugio delle loro anime. La resistenza al destino.

Alcazar è un bellissimo testo di Giovanni Clementi, una commedia amara, brillante e originale, che diverte pur restando molto seria. Uno dei più grandi pregi di questo lavoro è proprio la presenza contemporanea di due generi drammaturgici, commedia e tragedia, in perfetto equilibrio tra loro. L’opera è ambientata nella Verona del ’43/44, in un rifugio antiaereo dove una scalcinata compagnia di varietà, fra un bombardamento e l’altro, è costretta a preparare il nuovo spettacolo. Due ballerine di terza fila, non più di primo pelo e in perenne conflitto fra loro, un improvvisato impresario e sua figlia, un ballerino gay, un operaio che si improvvisa ballerino per l’occasione e un attore con la “A” maiuscola, affamato, ma ricco di charme. Andare in scena a tutti i costi è la loro ambizione, una missione che da sola è in grado di cementare l’unione fra persone e caratteri tanto diversi. Dove, se non all’Alcazar, luogo in cui si esibivano i più celebri attori dell’epoca, vorrebbe portare lo spettacolo una simile compagnia? Ma "alcazar" in spagnolo vuol dire fortezza, ed ecco quindi che all’orizzonte si staglia il vero rifugio, la vera fortezza dei debuttanti: la speranza di tornare a vivere alla fine della guerra. Il rifugio delle loro anime. La resistenza al destino. Il testo, scritto in dialetto romano (e da noi tradotto e adattato al veneto), rispecchia l’intenzione dell’autore di soddisfare il bisogno di aderire a un linguaggio umano. Umano perché popolare. Frasi e termini che, nella loro semplicità, possiedono la forza intrinseca di un approccio alla vita, nonostante tutto, sereno e autoironico.
Il testo, scritto in dialetto romano (e da noi tradotto e adattato al veneto), rispecchia l’intenzione dell’autore di soddisfare il bisogno di aderire a un linguaggio umano. Umano perché popolare. Frasi e termini che, nella loro semplicità, possiedono la forza intrinseca di un approccio alla vita, nonostante tutto, sereno e autoironico.

Sabato 28 gennaio, ore 20.45

Biglietti:
Ingresso adulto 7 € + dp
Bambino fino ai 10 anni 3 € + dp

Compagnia Teatrale La Moscheta
Via C. Battisti, 24/b
Colognola ai Colli (VR)
Cell: 335 636 1170
info@lamoscheta.it
www.lamoscheta.it

Teatro Berico di Barbarano Vicentino
Sala Maggiore di Ponte di Barbarano (frazione di Barbarano Vicentino)

Il Comune di Barbarano Vicentino utilizza il Sistema di Biglietteria Liveticket.
Info su www.liveticket.it – biglietteria per teatro

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