Teatro Cittadella, Modena, Sabato 14, Domenica 15 aprile, 2012

La Mandragola al Teatro Cittadella di Modena

di Niccolò Machiavelli.
Compagnia Anfitrione.

LA MANDRAGOLA

Commedia delle beffe e dei beffati, libera dai contenuti dell’epoca classica, ma che ne imita abilmente la forma, è La Mandragola di Niccolò Machiavelli.

L’autore, utilizza il prologo per la presentazione dell’opera ma rinuncia ai fortunati espedienti drammaturgici inventati dal repertorio plautino. L’azione di quest’opera si svolge in modo semplice e lineare, presentando i caratteri con estrema efficacia.

La Mandragola fu recitata a Roma nell’aprile del 1520, e due anni dopo fu ripresa a Venezia. Per una rappresentazione che doveva svolgersi nel 1526 Machiavelli scrisse anche canzoni per pastori e ninfe da eseguire all’inizio dello spettacolo e negli intervalli tra gli atti: un preludio al Masque di Ben Jonson.

In origine l’opera fu pubblicata col titolo Commedia di Callimaco e Lucretia e contava, e conta ancora, cinque atti: L’adattamento eseguito per l’occasione è di due atti. Nulla in questo arrangiamento, però, è andato perduto o tralasciato, anzi, la messinscena illustra e ne fa scaturire la minuzia nel descrivere ancora di più il carattere dei personaggi nelle loro azioni.

Alla base di tutto c’è l’amore: il sentimento più alto, più profondo che l’uomo conosca. Una seduzione di un giovane fiorentino, Callimaco, che s’innamora di Lucrezia, una fanciulla maritata a Nicia, un ricco vecchio, incapace di darle figli.

Questo amore deve essere raggiunto, esplorato, vissuto e consumato con qualsiasi mezzo: beffe, inganni, menzogne, travestimenti, finanche all’utilizzo dei religiosi. E’ proprio nella figura di Frate Timoteo che il Machiavelli incarna il religioso in commedia: il carattere, forse, più divertente dove si va a sviluppare una storia in parallelo con le monache del convento.

Lo stesso Shakespeare, più tardi, ai religiosi attribuirà ruoli importanti e drammatici: pensiamo a Frate Lorenzo in Romeo e Giulietta, ma anche tre secoli dopo, al don Abbondio del Manzoni. Altrettanto piacevole è la scaltrezza dei servi, Siro e Ligurio, che manovrano tutto l’apparato degli eventi; oppure della famiglia di Lucrezia con la madre Sostrata, la sorella Disgrazia e la nipote Pigrizia: quest’ultima rappresenta il giovane moderno.

C’è un umorismo che scaturisce dalla sofferenza del vecchio Nicia, disposto a tutto pur di ritrovare la vitalità sessuale che gli permetterebbe di ingravidare la giovane moglie: dall’imparare a parlare correttamente l’italiano, grazie a una losca figura di una Pedagoga, finanche a credere e accettare che Lucrezia pur di rimanere incinta, bevendo una pozione di Mandragola, erba dai poteri prodigiosi ma venefici, possa congiungersi con un giovane che poi, secondo credenza, dovrà perire, immolandosi all’amore della coppia stessa.

Una trama ricca di sottili astuzie e cavilli tipici dello stile machiavellico. L’adattamento ne vede anche una conversione in versi.

Inizio Spettacolo ore 20:00
Info e prenotazione: info@associazione-anfitrione.it
Tel. Cell. 377.1631665.

Il Teatro Cittadella di Modena utilizza il Sistema di Biglietteria liveticket.
Info su www.liveticket.it – biglietteria per teatro

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