Teatro Politeama, Fano, 28-29-30 Novembre 2011

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Presensa de….spirit
Commedia in due atti di ERMANNO SIMONCELLIFANO, TEATRO POLITEAMA
28-29-30 NOVEMBRE 2011, ORE 21.15
 
REGIA di CLAUDIO PACIFICI

In ordine di apparizione:

Ludovina MARIA GRAZIA MEA

Ida COSTANZA DE SANCTIS

Nella FRANCESCA CASTELLINI

Liliana MILLY TERMINESI

Cesarino DANIELE BORGHI

Alfio ENRICO MAGINI

Postino ERMANNO SIMONCELLI

Imelde TERESA BARDOVAGNI

Antonio MASSIMO GASPERINI

Mercedes MARINA ROSSI

Savino DANIELE CECCONI

Scenografia e Realizzazione: MATTEO ANGHERA’, GIOVANNI BAZZONI, PAOLO PARENTI

Luci e Audio: GIOVANNI BAZZONI

Costumi: I CUMEDIANT

Acconciature: I CERIONI PARRUCCHIERI

Trucco: ALTER EGO

Ideazione grafica: GIOVANNI BAZZONI

Direzione di palcoscenico: I CUMEDIANT

NOTE DI REGIA

Ho scelto di dirigere questo lavoro perché non è esattamente, … anzi è esattamente l’opposto, di tutti i lavori dialettali che vengono rappresentati, partendo anche dal fatto che, come ho sempre pensato, il dialetto è una “lingua” capace di esprimere qualunque sentimento, sia tragico che comico, e che non debba “assolutamente” far morire la gente dalle risate, ma debba anche farla pensare, raccontando momenti di vita “vera”, che purtroppo non sono sempre così divertenti. Infatti in questo lavoro si alternano svariati sentimenti che vengono ancor più messi in rilievo dal diverso tipo di recitazione che ho “preteso” dai bravissimi attori. Ecco quindi far scivolar via la parte comica “lanciando” battute leggere che bisogna forse cogliere al volo per godersele, ed ecco invece passaggi con recitazione più profonda, più lenta, quasi difficile da ascoltare, per sottolineare momenti di vera drammaticità.
Siamo alla fine degli anni ‘50 e certe cose “svelate” sarebbero molto dolorose oggi, figuriamoci tanti anni fa’!
Anche la scena l’ho pensata in funzione di ciò che si andava a rappresentare e quindi quale colore poteva “intonarsi” meglio in una situazione così tanto, come dire “GRIGIA”? Ed è attorno a questo “MONOCOLORE” che gira tutta la scena dei costumi, dei mobili, dei componenti d’arredo, ed è anche attorno a questo “grigio” che gira anche una certa recitazione, come dicevo prima, rarefatta e “silenziosa”, in momenti difficili da raccontare in cui anche le luci vanno a dare più “ombre” a quelle già esistenti.

NOTE D’AUTORE

“Essere uomini” non può significare semplicemente essere maschi. Forse è più opportuno definire l’ “uomo” come il frutto di un’umanità nella quale amore e solidarietà rappresentano il collante che unisce e integra gli esseri umani tra loro. Uomini e donne che chiacchierano e insinuano, che giudicano e che si nutrono di un prosaico e stantio moralismo. Ma l’ “uomo” è pur sempre il simbolo di un’esistenza costruita su valori essenziali così come sulla negazione di essi.
Valori su cui costruisce tesi e antitesi, certezze e dubbi, angoscie e serenità. Perciò ogni scelta, purché autonoma, è compiuta in nome della “libertà del cuore”.
Pregiudizio e orgoglio, fedeltà e tradimento, affetto e odio, dedizione e abbandono: tutto ciò a fronte di una indistinta ideologia edificata sulla promiscuità e su scelte più o meno liberatorie, ma pur sempre cariche di sentimento, che accompagnano un’Italia ancora molto bigotta e perbenista, austera e poco indulgente verso chi viene condannato perché considerato diverso o, peggio ancora, deviante. Ma alla fine è sempre l’amore ad avere la meglio. Quell’amore che sa inserirsi nei meandri di un meraviglioso mondo tanto prolifico di “umanità”.

POSTO UNICO NUMERATO: € 12,00
PREVENDITA DA SABATO 26 NOVEMBRE PRESSO IL BOTTEGHINO DEL TEATRO POLITEAMA C. ROSSI
ORE 9.00 – 12.00, 16.00 – 19.00
INFO BIGLIETTERIA POLITEAMA 0721 801389 / INFOLINE 339 8188193

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