Teatro Orfeo, Taranto, giovedì 25 febbraio 2016

"Sogno di una notte di mezza estate" al Teatro Orfeo di Taranto
“Sogno di una notte di mezza estate”

con Giovanni Bellucci al pianoforte
ospite l’attore Giancarlo Giannini

«L’uomo che non ha musica nell’animo né si commuove alle dolci armonie è pronto al tradimento, agli inganni e alle rapine; foschi come la notte sono i moti del suo spirito, e i suoi affetti tenebrosi come l’Erebo: nessuno confidi mai in un uomo simile. Ascoltate la musica.»
William Shakespeare, Il mercante di Venezia.
Per Shakespeare, la musica è l’arte della sensibilità, l’espressione della bontà.
Ma il Romanticismo di Beethoven, Chopin e Liszt, di quel misconosciuto funambolo della tastiera che fu il parigino Alkan, è caratterizzato dall’anelito all’infinito, all’assoluto, al sublime.
Il potente virtuosismo trascendentale e il suono impalpabile delle loro composizioni eseguite al pianoforte da Giovanni Bellucci si intrecciano alle letture di Giancarlo Giannini delle opere del bardo inglese, in un connubio sognante di parole e musica.
Uno spettacolo che ricerca il desiderio del desiderio, l’avvio e la meta di ogni forma d’arte.
“Sogno di una notte di mezza estate” récital teatral-musicale per celebrare William Shakespeare nel 400° anniversario della morte.

GIOVANNI BELLUCCI scrive:
“L’uomo che non ha musica nell’animo né si commuove alle dolci armonie, è pronto al tradimento, agli inganni e alle rapine; foschi come la notte sono i moti del suo spirito, e i suoi affetti tenebrosi come l’Erebo: nessuno confidi mai in un uomo simile”.
Non so se geniali compositori come Beethoven, Chopin o Liszt fossero davvero tanto lontani dalle bassezze umane di Jago, o se i loro animi non celassero istinti selvaggi simili a quelli di Calibano: per Shakespeare, citando il suo “Mercante di Venezia”, la musica è l’arte della sensibilità, è l’espressione della bontà.
Ma il Romanticismo di Beethoven, di Chopin, di Liszt, di quel misconosciuto funambolo della tastiera che fu il parigino Alkan, è caratterizzato dall’anelito all’Infinito, all’Assoluto, al Sublime, e da quella inquieta e struggente condizione della psiche definita da un intraducibile quanto affascinante vocabolo tedesco: Sehnsucht.
Desiderio del desiderio, o malattia del doloroso bramare, le cui due più importanti derive pianistiche, di natura quasi patologica, sono il potente virtuosismo trascendentale e il suono impalpabile, quel sussurrare attraverso i martelletti che evoca una dimensione immateriale pre-impressionista.
Eseguire la Sonata detta “La Tempesta” di Beethoven, il misterioso Notturno in sol minore composto da Chopin dopo aver assistito alla rappresentazione teatrale di “Amleto”, i fuochi d’artificio lisztiani della Parafrasi sul “Sogno di una notte di mezza estate” di Mendelssohn, una serie di spettacolari variazioni sulla celeberrima Marcia Nuziale, alla luce delle letture shakespeariane di un grande artista come Giancarlo Giannini, mi è sembrato il modo migliore per ricreare l’originaria ambientazione espressiva di questi capolavori sonori, nel tentativo di riviverne ’intensità primordiale, la scaturigine dell’ispirazione creativa.
Chissà che questo connubio di parole e suoni non riesca anche – subliminally – a generare una sorta d’interferenza ottica che, come in un sogno (…di una notte di mezza estate), faccia apparire accanto a noi, per novanta minuti, l’ologramma di William Shakespeare.”

Musiche di Alkan, Byrd, Beethoven, Busoni, Chopin, Liszt, Mendelssohn, Rossini
Testi di William Shakespeare

Inizio spettacolo ore 21:00

Biglietti:
Platea e Prima Galleria € 35,00 – ridotto (e.ShowCard, under25, over65) € 30,00
Seconda Galleria € 25,00 – ridotto (e.ShowCard, under25, over65) € 22,00
Terza Galleria € 18,00 – ridotto (e.ShowCard, under25, over65)  € 16,00

“Arcangelo Speranza”
Corso Toscana 22/A
Taranto
Tel./Fax 099.7303972
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