Auditorium Unità d’Italia di Isernia, mercoledì 23 novembre 2016

Spingi e respira all’Auditorium Unità d’Italia di Isernia

Spingi e respira

Regia: Lorenzo Praticò e Gaetano Tramontana

“Spingi e respira nasce dall’incontro con un quadro di Francis
Bacon che raf8igura un ciclista. Non so cosa sia successo
davanti a quel dipinto ma è stato come se all’improvviso io
quel ciclista lo stessi sentendo respirare. E gli sono corso
dietro… Nasce dal rapporto tra me e mio padre, che non è un
ciclista ma pittore e scultore invece sì; e soprattutto è un
padre… Nasce dalla ricerca di parole e di gesti che si adattino
meglio alla vita e ai suoi tempi. E come nella migliore delle
tradizioni nasce da un amore non corrisposto. Poi dentro sono
apparsi come evocati nuovi personaggi: Sara, scomparsa prematuramente, sorella della
madre e primo amore del padre; la mamma, premurosa e discreta; il Campione, bello e
antipatico; Fiorenzo Magni, il Terzo Uomo del ciclismo italiano, scomparso a pochi giorni dal
nostro debutto…”
“Spingi e respira” è un racconto teatrale ambientato nel mondo del ciclismo, dove lo sport,
come spesso accade, diventa metafora della fatica, dei successi e delle scon8itte di un’intera
esistenza. Nel testo di Praticò la bici è anche strumento di riconciliazione generazionale fra
un 8iglio e un padre visto dapprima come mito, poi incapace di comprendere le scelte del
8iglio, in8ine come approdo sicuro dopo tanto girovagare. E in effetti il ciclismo non è uno
sport come gli altri, il suo portato metaforico è di gran lunga più intenso di altre discipline:
l’intuito nelle fughe, la paura e l’adrenalina delle discese, la solitudine di alcune salite,
l’equilibrio fra squadra e individualismo, tutto questo calza come un guanto al racconto di
una vita. Solo in scena, simulando una pedalata che realmente provoca fatica e sudore,
Lorenzo Praticò dà vita per un’ora ad una lunga soggettiva nel corso della quale il
protagonista vede passare davanti ai propri occhi una vita punteggiata di salite e discese,
cadute e rialzate, incontri e affetti. E poi c’è il confronto fra ieri e oggi, fra la generazione del
dopoguerra rappresentata da Fiorenzo Magni -­‐ che con la spalla rotta continua a pedalare
stringendo la camera d’aria fra i denti – e il veleno del doping che ha distrutto buona parte
della meglio gioventù ciclistica. E c’è la lingua, l’alternare italiano e dialetto calabrese (della
zona del reggino) come scelta linguistica de8initiva: “Sono convinto, oggi come ieri, della
bellezza e dell’incisività teatrale del dialetto reggino e ho sentito la necessità attoriale e
drammaturgica di farlo risuonare vivo e attivo nel rapporto tra il ciclista e i suoi genitori e
soprattutto negli insegnamenti e nella memoria del padre.” Una lingua della memoria,
quindi, dei rapporti intimi e ancestrali, che emerge in tutta la sua sonorità inaspettatamente
dolce in essenziali snodi di narrazione: Le tre razze -­‐ velocisti, passisti e scalatori; La salita,
che è come una donna e quando tu sei sulla tua bicicletta, tu con quella donna è come se ci
stessi facendo l’amore; Il Leone delle Fiandre -­‐ Magni Fiorenzo da Vaiano di Prato, classe
1920, nato per essere ciclista; La favola di Sara – il passato innominabile della famiglia che
cela dolore e amore mescolati in un groviglio inestricabile.

Mercoledì 23 Novembre 2016, inizio spettacolo ore 21.00

 Stagione 2016 Auditorium Unita Italia

Auditorium Unità d’Italia di Isernia

Corso Risorgimento 221,
86170 Isernia
info@frentaniateatri.it

INIZIO SPETTACOLI ORE 21.00

Prevendite Biglietti e abbonamenti
Piccolo Spazio Libero “Il Proscenio”
Via Lorusso 11 • 86170 Isernia
Tel. 339 2694897 • 339 6801542
Da Lunedì a Venerdì dalle 16.30 alle 20.00 • Sabato dalle 10.00 alle 13.00

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