Palazzo Podestarile, Museo Contemporaneo, Montelupo Fiorentino (FI) dal 22 Giugno al 14 Ottobre, 2012

Verso Oriente e ritorno

L’arte orientalista e gli scambi di modelli decorativi nel bacino del Mediterraneo.

IL MARE TRA LE GENTI rotte di cultura, arte e ceramica tra Islam e Toscana” è il titolo che ben interpreta il tema della serie di mostre, dei convegni e del cantiere di arte contemporanea, che la Fondazione Museo Montelupo organizzerà fino al 2014.

IL MARE TRA LE GENTI

Questa vasta rassegna di eventi vuole approfondire i rapporti tra i paesi mediterranei e quelli orientali di matrice islamica alla luce della grande tradizione ceramica plurisecolare di Montelupo Fiorentino.

Un progetto culturale, e anche un viaggio, alla ricerca delle radici tra due espressioni delle civiltà del Mediterraneo nel tardo Medioevo, tanto più affascinante nella attuale fase storica ricca di riferimenti sociali e culturali.

Nel Palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino, in occasione della ventesima Festa Internazionale della Ceramica, il 22 giugno 2012 si inaugura la mostra Verso Oriente e ritorno. L’arte orientalista e gli scambi di modelli decorativi nel bacino del Mediterraneo, a cura di Marilena Pasquali.

Organizzata nell’ambito del progetto Il Mare tra le Genti. Rotte di cultura, arte e ceramica tra Islam e Toscana, l’esposizione è promossa dal Comune di Montelupo Fiorentino e dalla Fondazione Museo Montelupo, ha il contributo della Regione Toscana e viene realizzata ali con la collaborazione di un prestigioso Comitato scientifico di cui fanno parte Fausto Berti, Amerigo Buranelli, Jale Erzen, Giovanni Godi, Pietro Lenzini, Vincenzo Lucchese Salati, Raffaele Milani, Giordano Montecchi, Nicola Muschitello, Paola Pallottino, Eugenio Riccòmini, Olivia Rucellai.

La mostra evidenzia l’interscambio di cultura e immagini che unisce oggi come in passato i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, quelli della sponda europea e quelli della sponda islamica, e presenta circa cento opere di pittura, scultura, grafica e ceramica dei protagonisti dell’Orientalismo italiano, in un arco di tempo che va dalla metà dell’Ottocento ai primi vent’anni del Novecento, privilegiando quelle opere in cui meglio si manifesti il contributo che la cultura islamica ha portato a quella italiana sul piano delle suggestioni di immagini, degli spunti creativi, dei modelli decorativi.     

Interni sontuosi, particolari d’arredo, rivestimenti preziosi affollano, infatti, le opere degli Orientalisti, anzi spesso ne rappresentano il tratto distintivo. E non di rado la ceramica – raffinati oggetti d’uso, coloratissime riggiole o pezzi unici – vi si trova rappresentata con lo scrupolo di una testimonianza oggettiva o il fascino di un’eco lontana.

L’arte orientalista – “genere” di gran moda in tutta Europa ed anche in Italia per più di un secolo –  diventa il terreno d’indagine per analizzare gli scambi di linguaggio, i motivi ornamentali e i prestiti d’immagine tra arte e stile di vita europei, da un lato,  e mondo arabo dall’altro, nel confronto diretto tra opere originali e pezzi ceramici, ma anche attraverso illustrazioni, fotografie, cartelloni pubblicitari, riviste e volumi, architetture ed arredi di interni.

Un ampio apparato documentario e multimediale avrà in mostra il compito di far meglio risaltare le opere, contestualizzando ogni pezzo nella cornice del suo tempo e proponendo elementi visivi utili per comprendere la rete di scambi fittissimi che fino alla caduta dell’Impero Ottomano ha legato l’Italia a quei sterminati territori, dalla capitale sontuosa e decadente, Istanbul, alle regioni del Nord Africa.

Per collegare al presente quegli anni, forse soltanto in apparenza così lontani da noi, uno spazio specifico verrà riservato ad alcuni artisti italiani contemporanei che in anni recenti hanno intrapreso il loro personale “viaggio in Oriente”, riportando nelle loro opere echi e profumi di questo “altrove” divenuto paesaggio interiore.

 La mostra sarà così articolata in tre “stanze” o sezioni:

 I.  Alla ricerca del vero

Verso il 1860-1880 numerosi pittori, disegnatori e fotografi europei visitano i paesi islamici che si affacciano sul Mediterraneo (vicino Oriente e Nord Africa) nell’intento dichiarato di documentare genti, usi e costumi di paesi ancora poco noti e spesso avvolti nel mistero.
Da Domenico Morelli a Cesare Biseo, da Alberto Pasini a Roberto Guastalla, da Fabio Fabbi a Giuseppe Haimann, molti sono gli artisti italiani che a buon diritto appartengono a questa folta schiera di Orientalisti “in presa diretta” e numerose saranno le loro opere presenti in mostra.

 II. Alla ricerca del sogno

A partire dal 1880 e nei primi quindici anni del XX secolo, il diffuso clima simbolista e orfico si nutre con passione delle suggestioni arabeggianti che diventano linfa feconda per tutta l’Art Nouveau europea, diramazione di un gusto che anche in Italia tocca ogni aspetto dell’espressione artistica e dello stile di vita, dai dipinti di Francesco Netti ai disegni e xilografie di Domenico Baccarini eFrancesco Nonni, dalle ceramiche di Galileo Chini ai mobili di Carlo Bugatti, dai ricami di Emma Bonazzi alle illustrazioni di Alberto Della Valle per Emilio Salgari e agli ammiccanti cartelloni di Metlicovicz e Hohenstein.

Focus specifici saranno dedicati a temi e soggetti particolarmente indicativi, come Harem e Hammam; Salomè, Salammbô, Aziyadè  & Compagne; Le Mille e una Notte; Gli occhi della coda del pavone.

 III. Alla ricerca dell’incontro

Nel nostro tempo, divenuti i paesi islamici concreta realtà quotidiana e svanito il sogno di un esotismo troppo spesso di maniera, molti artisti avvertono la stringente necessità di un incontro diretto con i paesi “al di là del mare”, spesso vissuti come i luoghi delle radici, e con popoli che sono i nostri più immediati vicini sulle altre sponde del Mediterraneo.
In questa sezione troveremo lavori, tra gli altri, di Aldo Mondino, Arcangelo, Bertozzi & Casoni, Fabrizio Passarella.

 Analoga struttura avrà il catalogo che accompagna la rassegna e che, oltre al saggio introduttivo della curatrice ed ai contributi storico-critici degli altri autori, presenterà foto e schede delle opere in mostra, corredate da un approfondito repertorio iconografico di confronto.

 

In concomitanza con la rassegna, si terranno incontri, conferenze e attività seminariali in cui sia possibile, nel dialogo con esperti del settore, approfondire il tema degli interscambi d’immagine fra Italia e mondo islamico e rielaborarne gli esiti.

 

Orario: dal 23 giugno al 1 luglio, tutti i giorni 18.00 – 24.00; domenica 24 giugno,
sabato 30 giugno e domenica 1 luglio anche 11.00 – 13.00 – dal 2 luglio al 14 ottobre da giovedì a domenica 11.00 –19.00.

(Tratto da www.ilmaretralegenti.it )

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